mercoledì 20 gennaio 2021

Ingannapreti o cappelletti senza ripieno


E' una pasta dell'Emilia Romagna e come dice la parola stessa doveva ingannare i parroci, che evidentemente non erano molto ben visti da quelle parti. Sembrano cappelletti ma sono senza ripieno. Secondo me non era solo per ingannare i parroci, ma era anche un modo per illudersi di gustare dei cappelletti che non sempre ci si poteva permettere. Sono comunque una pasta molto versatile e buona sia in brodo che al ragù di carne, o con panna (fresca, non quella da cucina ) e prosciutto cotto, o con salsiccia e funghi e poi senza dubbio con tanti altri tipi di ragù, basta lavorare di fantasia. 

Ingredienti: 

Una sfoglia all'uovo di proporzioni adatte alla quantità di commensali. Di solito con 2 uova di sfoglia si ottengono 3 porzioni, ma la cosa è abbastanza opinabile, dipende dall'appetito dei commensali. Buon brodo di gallina vecchia e manzo oppure ragù di carne ecc.

 Dopo aver tirato la sfoglia, meglio se a mano, ben sottile, tagliare con la rotella tanti quadratini partendo da delle strisce orizzontali e poi con strisce verticali cercando di farli il più possibile uguali. Meglio farli abbastanza piccoli, sono più belli da vedere e si gustano meglio sia in brodo che con il ragù. Mettere a bollire il brodo o l'acqua col sale e poi cuocerli. La cottura sarà brevissima perché è pasta fresca, e poi non resta che gustarli. In brodo cosparsi di buon Parmigiano-Reggiano e asciutti con un ragù a piacimento. I miei sono con ragù perché i miei famigliari li preferiscono così. Buon appetito.











 

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